Anche se il contratto a tempo determinato è nullo per difetto di forma scritta o per altra causa, non si applica la sanzione della conversione nei confronti della Pubblica Amministrazione o di Enti a totale partecipazione pubblica.
Accogliendo in pieno le tesi difensive sostenute dallo studio Consulex, la sentenza n. 1278/2012 della Corte di Appello di Ancona, Sezione Lavoro, ha confermato la decisione del Tribunale di Camerino che aveva rigettato il ricorso di un lavoratore che domandava la costituzione di un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Il datore di lavoro, una società interamente pubblica gerente il servizio di Trasporto Pubblico Locale, aveva rinnovato al dipendente il contratto di lavoro a tempo determinato, ma il nuovo contratto presentava un vizio di nullità per la mancata apposizione del termine in forma scritta ai sensi dell’ art. 1. co. 2 D.Lgs 368/2001.
La norma citata comporta la conversione del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato. Essa, però, confligge direttamente con altra disposizione di legge dettata specificamente per le società pubbliche. Si tratta dell’art. 18 del D.L. 112/2008 che stabilisce che le società a totale partecipazione pubblica che gestiscono servizi pubblici locali debbono adottare sistemi di reclutamento del personale per concorso, nel rispetto dei principi stabiliti per le assunzioni nelle Pubbliche Amministrazioni dall’art. 35 co.2 del D.Lgs 165/2001.
La sentenza della della Corte d’Appello risulta molto importante poiché interviene per prima a chiarire il dubbio, sorto tra gli interpreti e in dottrina, circa l’estensione applicativa dell’art. 18 D.L. 112/2008 che, prevalendo sulle norme protettive, lascerebbe insoddisfatta la difesa del lavoratore atipico.
La questione sollevata dagli interpreti era relativa al mancato richiamo nell’art.18 D.L. 112/2008 dell’art. 36 del T.U. sul pubblico impiego. Quest’ultimo statuisce l’impossibilità di costituire un rapporto di lavoro alle dipendenze della Pubblica Amministrazione in caso di violazione delle norme sull’impiego di lavoratori. Non essendo espressamente richiamato, l’applicabilità per via analogica dell’art. 36 in caso di società pubbliche era messo in dubbio da quelli che sostenevano la prevalenza delle norme di tutela dei lavoratori su quelle che estendevano l’obbligo del concorso.
Aderendo all’interpretazione dello studio Consulex, che patrocinava la società pubblica resistendo al gravame proposto dal lavoratore, la Corte di Appello di Ancona si è espressa riconoscendo l’applicabilità dell’art. 36 del D.Lgs 165/2001 anche in caso di società pubbliche. Ha chiarito che la specifica norma che estende i principi del reclutamento anche alle società interamente pubbliche (art. 18 D.L. 112/2008) e le disposizioni del T.U. sul pubblico impiego debbono considerarsi speciali e, dunque, prevalgono rispetto alle previsioni del D.Lgs 368/2001 sulle tutele del lavoratore a termine.
La motivazione è da rintracciare nella diversa -e pur sempre adeguata-disciplina sanzionatoria prevista dalle norme del T.U. sul pubblico impiego che perseguono fini ulteriori rispetto alle previsioni della disciplina sul contratto a termine. Difatti, l’art. 36 del D.Lgs 165/2001 accentua la responsabilizzazione del dirigente pubblico e prevede un adeguato risarcimento del danno subito del lavoratore, così creando un sistema sanzionatorio capace di prevenire e punire l’uso abusivo di forme contrattuali atipiche. Quindi, ritiene la Corte, relativamente al pubblico impiego privatizzato e, nella specie, in caso di società interamente pubbliche, il sistema sanzionatorio dell’art. 36 del D.Lgs 165/2001 crea una adeguata e specifica tutela del lavoratore e sostituisce le sanzioni del D.Lgs 368/01 sul contratto a termine che, quindi, nello specifico non si applica.
In conclusione, questa importante sentenza della Corte di Appello di Ancona stabilisce che per le società a capitale interamente pubblico non è prevista la conversione di un contratto atipico (tempo determinato nella specie) in un contratto a tempo indeterminato perché per l’assunzione del personale, come nella Pubblica Amministrazione in generale, è obbligatorio il concorso.